lunedì 26 marzo 2012

Profumo di casa

Oggi vi propongo un grande classico, gli spaghetti al sugo. Direte voi: "Ma cosa c'è di speciale negli spaghetti al sugo? Li mangiamo sempre". E' verò, si tratta di un piatto onnipresente nelle case italiane e per questo spesso snobbato come simbolo di monotonia e quotidianità culinaria. Eppure il sugo di pomodoro fatto come si deve è un vero comfort food, un ricordo della nostra infanzia, il simbolo della cucina di casa. Chi di voi non ricorda il sapore del sugo della mamma o della nonna e lo associa a quando era bambino? Perchè il sugo di pomodoro è spesso anche il cibo preferito dei bambini (dei miei sicuramente, come si può vedere dalla foto...) e se fatto bene ne caratterizza il gusto da grandi.
E ora al lavoro, perché anche la semplicità richiede attenzione.
Una premessa fondamentale: i pomodori freschi in inverno non si comprano, se non in rare eccezioni. Quindi avrete due modi di cucinare il sugo di pomodoro: con i pomodori freschi in estate e con i pelati in inverno. Questa discriminante è di estrema importanza perchè usare i pomodori che vengono dall'Olanda in inverno, significa avere un sugo insapore, di bassa qualità, senza nessun aroma. Scegliete invece dei pelati sardi (non dico la marca, ma quelli con la scatola bianca e un nome di donna per me sono i migliori e anche i più economici, il che non guasta mai!) e preparate la vostra salsa come vi suggerisco. Potete anche prepararne una grande quantità e conservarla pronta in freezer.
Prendete 1 kg di pomodori, possibilmente perini, tagliateli a metà e metteteli in una casseruola senza alcun condimento, coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco medio girando ogni tanto. Dopo circa 10-15 minuti i pomodori si spappoleranno e saranno molto morbidi. Passate i pomodori nel passaverdure con i fori medi dopo averli scolati con un mestolo forato. Non utilizzate l'acqua che resterà nella pentola. Considerate che la polpa così ottenuta sarà la base del vostro sugo, potete anche prepararne in grande quantità e conservarla in freezer o nei barattoli ben sterilizzati prima e dopo l'invasamento. Rimettete la polpa passata nel fuoco, aggiungete 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva di ottima qualità, mezzo cucchiaino di sale e mezza cipolla in un unico pezzo e fate cuocere a fuoco basso, coperto, per circa 45 minuti, mescolando ogni tanto. La salsa sarà pronta quando sulla superficie si formeranno degli ispessimenti. A questo punto spegnete il fuoco, aggiungete abbondante basilico spezzato a mano e coprite.
Avrete notato che non ho preparato il soffritto, ma vi assicuro che questo metodo, ormai acquisito da due generazioni in casa mia, è sperimentato e mantiene tutti gli aromi e i profumi del pomodoro e del basilico.
Se lo fate con i pelati, procedete nello stesso modo, ma i pelati andranno precedentemente frullati e la cottura sarà presumibilmente più corta, circa mezz'ora in tutto.
E ora mettetevi a tavola e assaporate una ricetta con il vero profumo di casa.

lunedì 12 marzo 2012

Che colore ha l'inverno? Ve lo dico in 20 minuti


Non so per voi, ma per me l'inverno ha il colore delle arance. Non trovo la stagione fredda triste o monotona, soprattutto da noi in Sardegna. Anche i prodotti sono magnifici: i cavoli, le cime di rapa, i finocchi, gli agrumi, in particolare le arance.
Oggi vi propongo un pasto leggero tutto a base di arancia: linguine ai formaggi e profuno di arancia e insalata di belga, sedano, arancia e noci.
Vi piace l'idea? Cominciamo.
Non avrete bisogno di molto tempo per preparare questo mini-menu (e scusatemi l'allitterazione dopo che Eco, nei suoi 36 consigli per scrivere bene, ha detto che vanno assolutamente evitate!), vi basteranno 20 minuti, il tempo di apparecchiare e di sistemare la famiglia in attesa della cena.
Vi dirò le cose secondo la loro tabella di marcia, in maniera che riusciate a realizzare le ricette ma anche a organizzarvi come si deve. In cucina l'organizzazione è assolutamente fondamnetale, come gli attrezzi adatti. Le dosi sono per 4 persone.
Mettete sul fuoco l'acqua per la pasta e portatela a bollore; lavate due cespi di belga, il cuore di un sedano e pelate a vivo un'arancia. Per fare questo, armatevi di un coltello piccolo a lama non seghettata e molto affilata, tagliate via le due calotte, poi asportate la buccia tagliando profondamente, fino a lasciare la polpa "nuda" (anche le virgolette! Eco mi toglie la laurea in lettere e anche il tesserino da giornalista...). Tagliate tutte le verdure e sistematele a strati in una terrina, mettendo per ultima l'arancia tagliata a spicchietti e le noci. Condite con un'emulsione di olio extra vergine d'oliva, sale e poco aceto balsamico.
L'acqua bolle, buttate la pasta! Circa 320 gr saranno sufficienti (ma se i vostri hanno tanta fame potete abbondare un pochino).
Nella terrina della pasta mescolate 100 gr di ricotta di vacca e 100 gr di crescenza, sale, un goccio di olio e buccia di arancia grattugiata, anche grossolanamente.
Aggiungete uno o due cucchiai di acqua della pasta e mescolate per creare una crema morbida nella quale verserete la pasta scolata al dente. Mescolate velocemente e servite subito, perchè è una ricetta che non ama l'attesa.
Veloce, no? Ma non certo triste...

martedì 6 marzo 2012

L'eleganza delle impanadas



Mi dispiace molto cari lettori di Cookinglaura, sono tre giorni che cerco di caricare un video sulla chiusura delle impanadas che vedete nella foto ma mi dà errore e non riesco a capire perchè. Nel frattempo, per non farmimancare niente, sono caduta dai pattini (non ridete!) e mi sono fratturata S4, cioé il coccige, alias l'osso sacro. Un dolore assurdo!
Ora, dal mio letto di dolore, perché posso stare solo coricata sul fianco o prona, trovo finalmente il tempo per darvi la mia ricetta delle impanadas, o impanatine, come si chiamano a casa mia. Si tratta di una ricetta antica e tradizionale della Sardegna ma splendidamente moderna e molto, molto elegante! Non è una ricetta complicata, ma avrete bisogno di tempo e pazienza e anche di un po' di manualità.

Preparate una pasta violata lavorando 500 gr di granito di semola,un pizzico di sale, 50 gr di strutto e tanta acqua calda fino a ottenere una past amorbida manon troppo. Lavoratela a mano fino a quando non sentirete dele piccole bolle scoppiare tra le mani, a questo punto fatela riposare coperta per almeno mezz'ora.
Preparate il ripieno rosola do due cipollotti freschi in poco olio e aggiungendo nell'ordine: 300 gr di favette, cinque carciofi mondati e tagliati sottili e 300 gr di piselli. Se vi piace, potete aggiungere anche della pancetta al ripieno. Salate e fate cuocere ma senza spappolare le verdure.
Fate raffreddare bene il composto prima di utilizzarlo.
Preparate le impanadas. Stendete la pasta non troppo sottile, poi tagliate dei cerchi, alcuni grandi e alcuni più piccoli. Prendete in mano il cerchio grande, mettete al centro un cucchiaio di ripieno, poi coprite con il cerchio piccolo e chiudete bene i bordi, ifine formate un cordolo con le dita. Per la cottura, esistono due scuole di pensiero: alcuni le friggono nello strutto, altri le infornano a 200° per circa 25 minuti. Io appartengo alla seconda e vi assicuro che sono magnifiche!
E ora vi coglio tutte a fare impanadas! Le vostre nonne sarebbero orgogliose di voi.